Cos’è il MiCA e che impatto ha il nuovo regolamento europeo sulle cripto attività?

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E’ entrato ufficialmente in vigore il 30 dicembre 2024 ma alcune delle disposizioni più specifiche, riguardanti i “token collegati ad attività” e i “token di moneta elettronica”, sono state applicate in via anticipata già a partire dal 30 giugno 2024: il nuovo regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto Assets Regulation) riscrive le regole del mercato delle criptovalute in tutta l’Unione Europea ed è particolarmente importante oggi, a un anno di distanza, capire come.

Questo regolamento mira a stabilire un quadro normativo chiaro per le cripto attività, rispondendo ad una molteplicità di esigenze: protezione degli investitori, trasparenza e stabilità del mercato. Attraverso le norme del MiCA, si pone fine a un lungo periodo di incertezze legali, dando alle criptovalute una regolamentazione precisa e applicabile su scala internazionale. Il regolamento europeo accorcia anche le distanze con il sistema finanziario tradizionale, aprendo le porte ad una maggiore accettazione e integrazione del sistema cripto.

Indice

  1. Che cos’è il regolamento MiCA: i principi cardine in sintesi
  2. Gli obiettivi del MiCA
  3. Come prevede il MiCA per il settore delle cripto-attività
  4. Le tipologie di cripto-attività regolamentate dal MiCA
  5. Fornitori di servizi e emittenti di cripto-attività: le regole del regolamento europeo
  6. Chi sono i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP)
  7. Cosa prevede il MiCA per i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP)
  8. Chi sono e cosa fanno gli emittenti di cripto-attività
  9. Cosa prevede il MiCA per gli emittenti di cripto-attività

 

Che cos’è il regolamento MiCA: i principi cardine in sintesi

Il regolamento (UE) 2023/1114  relativo ai mercati delle cripto-attività – che fa parte del pacchetto sulla finanza digitale adottato dalla Commissione Europea nel settembre 2020 – stabilisce norme uniformi per emittenti e fornitori di cripto-attività (Crypto-Asset Service Providers, CASP), un settore che, fino ad ora, non era mai stato regolato dall’Unione Europea. Come sopra anticipato, il MiCA ha l’ambizione di prescrivere confini chiari e di risolvere le incertezze legali che fino ad oggi hanno caratterizzato il mondo cripto.

Il MiCA è pensato per regolamentare non solo le criptovalute, ma anche altri asset digitali come le stablecoin, i token di pagamento e i security token. In sintesi, mira a stabilire regole comuni per proteggere gli investitori, incentivando la trasparenza delle piattaforme e la gestione dei rischi.

Gli obiettivi del MICA

Il regolamento MiCA è stato elaborato per garantire un mercato delle cripto-attività sicuro, stabile e trasparente all’interno dell’Unione Europea. Primo fra tutti, il regolamento mira a creare un quadro normativo armonico, che permetta agli operatori di investire in modo sicuro in tutto il territorio dell’UE. Il pacchetto normativo dovrebbe, infatti, evitare differenze significative tra le leggi dei vari Stati membri, creando un ambiente favorevole per l’innovazione cripto.

Un altro obiettivo chiave è la protezione dei consumatori e degli investitori. Il MiCA intende fornire informazioni chiare e facilmente comprensibili per gli utenti, assicurando che possano fare scelte consapevoli prima di investire. Inoltre, il regolamento stabilisce norme per prevenire frodi, come la manipolazione dei prezzi o l’abuso di informazioni privilegiate.

La stabilità finanziaria è un altro pilastro del MiCA, che cerca di minimizzare i rischi per il sistema finanziario, evitando ad esempio eccessive speculazioni. Parallelamente, il regolamento promuove l’innovazione, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di nuove tecnologie e progetti.

Infine, il MiCA migliora la trasparenza, definendo chiaramente le responsabilità degli operatori e delle autorità di supervisione e stabilendo sanzioni per chi viola le normative.

Come prevede il MiCA per il settore delle cripto-attività

Il MiCA richiede che le aziende che offrono servizi legati alle cripto-attività, come custodia e consulenza, si registrino presso le autorità di regolamentazione nazionali. Devono inoltre rispettare standard rigorosi, sia organizzativi che operativi. Questi includono misure di protezione per gli asset dei clienti, la prevenzione dei conflitti di interesse e l’assicurazione della trasparenza delle operazioni di mercato.

Per quanto riguarda gli emittenti di criptovalute, il MiCA richiede la pubblicazione di un “White Paper“, un documento che fornisce informazioni dettagliate sui rischi e la natura dell’asset. Inoltre, le stablecoin devono aderire a specifici requisiti di riserva, governance e meccanismi di stabilizzazione previsti dalla normativa.

Le aziende avranno tempo fino al 26 giugno 2026 per adeguarsi al regolamento, assicurando che tutte le operazioni siano in linea con gli standard europei.

Le tipologie di cripto-attività regolamentate dal MiCA

Il regolamento MiCA si applica a tre principali tipi di cripto-attività:

  1. Token di moneta elettronica (EMT): questi token sono legati al valore di una valuta tradizionale, come l’euro. Hanno lo scopo di mantenere una stabilità simile a quella di una moneta emessa da una banca centrale e sono progettati per essere usati come una valuta digitale stabile.
  2. Token collegati ad attività (ART): tali token sono vincolati al valore di altri asset, come valute, criptovalute o materie prime. L’idea è di stabilizzare il loro valore utilizzando più risorse, per garantirne una maggiore stabilità. Le stablecoin che si basano su un mix di più asset rientrano in questa categoria.
  3. Altri cripto-asset: questa categoria include i token di utilità, che danno accesso a determinati servizi o prodotti. Questi token non rientrano nelle categorie di token elettronici o collegati ad attività, ma sono comunque regolati dal MiCA. Le normative per questi asset sono meno rigide rispetto a quelle per le stablecoin.

Alcuni cripto-asset, come i token di sicurezza, i non-fungible tokens (NFT) e le valute digitali delle banche centrali (CBDC), non sono inclusi nel regolamento MiCA.

Fornitori di servizi e emittenti di cripto-attività: le regole del MiCA

Il regolamento MiCA stabilisce normative e requisiti di licenza per tutti gli operatori nel mercato cripto, inclusi i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP) e gli emittenti di cripto-attività. Questi sono i due gruppi principali che gestiscono, rispettivamente, i servizi connessi alle cripto e l’emissione di nuovi token, e sono obbligati a seguire specifiche regole di sicurezza e trasparenza.

Chi sono i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP)

I CASP sono entità o aziende che offrono servizi legati alle attività cripto, tra questi ci sono la custodia (conservazione sicura delle criptovalute per conto dei clienti), consulenza su come investire in cripto, la gestione di portafogli e la facilitazione di transazioni (scambio di criptovalute). In sostanza, chiunque operi in uno di questi settori è considerato un CASP.

Per esempio, Binance è un CASP molto conosciuto che fornisce una piattaforma di scambio di criptovalute, dove gli utenti possono comprare, vendere e fare trading di criptovalute come Bitcoin, Ethereum e altre. Binance offre anche altri servizi, come il wallet digitale per conservare criptovalute e la possibilità di fare staking.

Cosa prevede il MiCA per i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP)

Il regolamento MiCA stabilisce che i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP) debbano operare con trasparenza, onestà e professionalità, sempre nell’interesse dei loro clienti, siano essi effettivi o potenziali. I fornitori devono dare informazioni chiare e corrette sui rischi delle cripto-attività, evitando qualsiasi tipo di inganno. Inoltre, devono rendere visibili sul proprio sito web i prezzi, i costi, le commissioni e l’impatto ambientale delle cripto-attività offerte.

I CASP sono tenuti a rispettare requisiti patrimoniali minimi e a garantire che il loro organo di amministrazione sia composto da persone competenti e con una buona reputazione. Devono anche attuare politiche per prevenire reati come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Le cripto-attività e i fondi dei clienti devono essere separati da quelli aziendali, e i CASP non possono utilizzare i fondi dei clienti per scopi propri.

Inoltre, devono implementare procedure trasparenti per la gestione dei reclami e per prevenire e gestire i conflitti di interesse. I fornitori devono anche prendere misure per evitare rischi in caso di esternalizzazione di attività e, se necessario, elaborare un piano di liquidazione ordinata delle loro operazioni.

Chi sono e cosa fanno gli emittenti di cripto-attività

Gli emittenti di cripto-attività creano, emettono e offrono cripto-token sul mercato. Sono responsabili della progettazione di nuovi asset digitali e della loro offerta al pubblico. Per esempio, Tether è un emittente di cripto-attività che ha creato la stablecoin USDT, la quale è legata al valore del dollaro USA e utilizzata principalmente per evitare la volatilità tipica di altre criptomonete.

Cosa prevede il MiCA per gli emittenti di cripto-attività

Il regolamento MiCA definisce requisiti specifici per due principali tipologie di emittenti di cripto-attività: quelli di token collegati ad attività e quelli di token di moneta elettronica.

  1. Emittenti di token collegati ad attività: questi emittenti devono essere una persona giuridica o un’impresa con sede nell’UE e devono ottenere l’autorizzazione dallo Stato membro di origine. Devono anche produrre un White Paper dettagliato sulle cripto-attività, garantendo la trasparenza riguardo ai rischi e ai diritti legati agli asset. Inoltre, devono rimborsare i token su richiesta dei possessori al valore di mercato o consegnando le attività di riferimento. Gli emittenti devono mantenere riserve sufficienti per coprire le passività e agire sempre nel miglior interesse dei possessori di token, mantenendo procedure trasparenti per la gestione dei reclami e la prevenzione di conflitti di interesse.
  2. Emittenti di token di moneta elettronica: questi emittenti devono essere autorizzati come enti creditizi o di moneta elettronica e sono tenuti a emettere i token al valore nominale al momento del ricevimento dei fondi. Anche loro devono pubblicare un White Paper e mantenere un riserva in attività sicure. Devono inoltre rimborsare i token su richiesta al valore nominale e depositare i fondi ricevuti in conti separati in un ente creditizio. Se non in grado di adempiere ai propri obblighi, devono predisporre piani di risanamento e rimborso.

In entrambe le categorie, le informazioni contenute nel White Paper devono essere veritiere e corrette, poiché gli emittenti sono responsabili per danni derivanti da informazioni errate.

L’impatto del MiCA sul mercato italiano: il punto di vista di Crypt-On Academy

“L’introduzione del MiCA rappresenta, a nostro parere, un passo fondamentale per l’Italia verso una regolamentazione chiara e unificata delle cripto-attività. Tra i vantaggi principali ci sono la maggiore tutela per gli investitori, la riduzione dell’incertezza normativa e l’attrazione di capitali e progetti pionieristici nel settore blockchain.

Tuttavia, il rischio è che un’eccessiva burocratizzazione rallenti startup e innovazione. Per l’Italia, il MiCA è un’opportunità strategica: può diventare un hub europeo per le cripto, favorendo l’adozione delle tecnologie decentralizzate, l’inclusione finanziaria e lo sviluppo di nuovi modelli di business basati su tokenizzazione e smart contract”.

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